venerdì 27 luglio 2012

Anna Barutti Alcesti e un nuovo quadro

 Anna Barutti  - Alcesti/  foto di Riccardo Riva

Anna Barutti e la sua Alcesti.  il dono di una tragedia ed un quadro nuovo

Nell'Alcesti, la tragedia più antica di Euripide rappresentata nel 438, l'ananke è rappresentata dal dono di Apollo di prolungare la vita di Admeto, il più caro tra i mortali, se un altro uomo avesse accettato di morire in sua vece, compito che sarà assunto dalla moglie; è questa una capricciosa crudeltà senza apparente motivazione e Apollo è indifferente alle suppliche di Admeto di salvarlo e rimediare al suo male: il dio infatti li colpisce con questo apparente dono ma poi lascia soli gli sposi davanti ad Ananke. La prima parte del dramma rappresenta la reazione degli sposi che cercano un rimedio in termini umani all'assurdità di quanto sta accadendo; Alcesti nella patetica scena di addio chiede che Admeto non abbia altre donne e lo ottiene, e Admeto promette che la sua vita futura sarà in perpetua memoria della sposa perduta: l'amore che li unisce è tanto grande che la morte non li dividerà, gli uomini hanno modo di difendersi dall'ingiustizia divina. (È dolce vedere le persone care, anche solo di notte, nel breve tempo che il sogno concede). Il padre rimprovera ad Admeto l'incoerenza del suo comportamento e durante il funerale di Alcesti Admeto si rende conto che la decisione di alimentare la comunanza di affetti con Alcesti è impossibile, non è più marito ma vedovo. Admeto non si pente di aver accettato il sacrificio di Alcesti ma prende coscienza di non poter vincere l'Ananke con la forza degli affetti. Eracle poi si scontra con Thànatos, la morte, e ottiene la restituzione di Alcesti alla vita. Alcesti è una vera tragedia nonostante il lieto fine e gli aspetti satireschi: infatti è giocata su inconsapevolezza e finitudine umana, gli uomini non sono arbitri del loro destino ma dipendono da forze superiori.

03.04.2012 Simo

ANCORA ALCESTI!!
il regista Walter Pagliaro, che presenta il suo spettacolo, «Alcesti» RIFERIMENTI
 stagione del Tpe-Teatro Piemonte Europa. Il testo, tradotto da Filippo Ambrosio, in scena, una nota attrice come Micaela Esdra, affiancata da Luigi Ottoni, Maria Locchi, Diego Flori e Ilario Grieco; maschere e costumi di Giuseppe Andolfo; musiche di Germano Mazzocchetti; la produzione è dell’Associazione Culturale Gianni Santuccio