(17
agosto 2013)
Fort Osage, nel passato
fu un avamposto di guerra costruito in Louisiana. sul fiume Missuri all'inizio
dell'Ottocento. Il luogo fu avvistato
dal comandante Clark che scrisse nel suo diario, in data 23 giugno del 1804 di
aver notato un territorio nuovo e adatto
per controllare gli spostamenti sul
fiume Missuri. All'interno del forte è
possibile osservare i reperti rimasti a testimoniare la storia
di questo Forte che appartiene agli Stati Uniti d'America. Tanti ancora oggi si
chiedono ma perché si chiamano Stati Uniti d'America? Non è facile rispondere
perché in effetti è come se si costituissero due storie - la prima che
appartiene ai nativi fino alla scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo
Colombo e la seconda storia, più recente che appartiene invece alla Nazione americana così come la
conosciamo oggi con il nome "Stati Uniti" .
Gli
Stati Uniti d'America dichiararono l'indipendenza dalla madrepatria inglese nel 1776 ed
elessero come primo presidente George Washington costituivano in realtà una
parte infinitesimale dell'attuale territorio americano. Originariamente erano
13 colonie, comprendenti 13 stati precedentemente sotto il dominio di Sua
Maestà Britannica Giorgio II . Tutti piccoli stati della East Coast, grossomodo
comprendenti il New England e gli stati della Middle Atlantic Coast. Alla fine del '700 grandi stati come il Texas
(entrerà a far parte degli Stati Uniti
dopo la famosa battaglia di Fort Alamo) e la California, facevano ancora parte
dell'Impero spagnolo ed erano governati per mezzo di un Viceré. Assieme al
Messico, costituivano la Nuova Spagna, un territorio davvero ampio.
Molti stati meridionali, come Louisiana, Mississippi, Alabama e Ohio erano sotto il re di Francia, come pure buona parte del Canada. Alcuni degli attuali stati dell'America erano invece inesplorati e non appartenevano a nessuna potenza europea (pensa all'Idaho, al Montana, allo Utah o all'Oregon).
L'incorporazione di tutti e 50 gli stati che compongono l'attuale Confederazione degli Stati Uniti d'America fu un processo lunghissimo durato fino alla seconda metà del Novecento. Basti pensare allo stato delle Hawaii e dell'Alaska, entrambi entrarono a far parte degli Stati Uniti, nel 1950.
Molti stati meridionali, come Louisiana, Mississippi, Alabama e Ohio erano sotto il re di Francia, come pure buona parte del Canada. Alcuni degli attuali stati dell'America erano invece inesplorati e non appartenevano a nessuna potenza europea (pensa all'Idaho, al Montana, allo Utah o all'Oregon).
L'incorporazione di tutti e 50 gli stati che compongono l'attuale Confederazione degli Stati Uniti d'America fu un processo lunghissimo durato fino alla seconda metà del Novecento. Basti pensare allo stato delle Hawaii e dell'Alaska, entrambi entrarono a far parte degli Stati Uniti, nel 1950.
Il
Primo Presidente Giorge Washington dopo la guerra d'Indipendenza dalla
colonizzazione inglese riuscì grazie
anche all'aiuto delle truppe francesi ad incorporare le 13 colonie e con il
trattato di Parigi del 1783 la Corona inglese pose fine alla guerra
d'indipendenza. Tra il 1806 e il 1809 fu eletto il
secondo presidente degli Stati Uniti d'America Thomas Jefferson che
decretò una serie di misure per evitare lo scambio commerciale con i
paesi europei (Non-Importation Act, Embargo Act, Non-Intercourse Act), allo
scopo di protestare contro le violazioni dei diritti commerciali dei paesi
neutrali, compiute da Francia e Inghilterra nel corso delle guerre napoleoniche.
Dopo Jefferson succedette Madison James
al centro di un nuovo conflitto con la Gran Bretagna (la guerra anglo-americana
iniziata il 18 giugno 1912 e conclusa l' 8 gennaio 1815 con la battaglia di New
Orleans) che, fruttò, agli americani, il Canada,
rimasto leale alla Corona inglese. Da quell’esperienza uscì rafforzato il
sentimento nazionale degli americani, ormai persuasi che il loro futuro dovesse
svincolarsi del tutto dalle vicende europee. Nella prima metà del XIX secolo il
territorio federale si accrebbe con l’ingresso nell’Unione degli stati della
Louisiana (1812), dell’Indiana (1816), dell’Illinois (1818), dell’Alabama
(1819) e della Florida (1819). Nel 1936 entrò a far parte dell’Unione il Texas,
staccatosi dal Messico; nel 1846 il territorio del Nord-Ovest, che gli Stati
Uniti ottennero in seguito a un trattato con la Gran Bretagna, e del vasto
Sud-Ovest, ottenuto con la guerra contro il Messico.
A metà Ottocento il confine occidentale era giunto al Pacifico e si
contavano più di trenta stati aderenti all’Unione. Gli americani furono tra i primi a produrre,
utilizzando la tecnologia del vapore e degli altiforni, i battelli a
propulsione meccanica e le locomotive. Si lanciarono quindi nella corsa alla
costruzione di strade ferrate in modo così intenso che la rete ferroviaria
americana nel 1860 risultava la più estesa al mondo. Il nuovo mezzo di
trasporto accompagnò e sostenne lo sviluppo economico, fornendo l’intelaiatura
infrastrutturale senza la quale non sarebbe stato possibile organizzare uno
spazio di quelle dimensioni. La rapidità di tale sviluppo risultò più
accentuata nel settore industriale, nel quale a metà secolo gli Stati Uniti si
collocavano al quarto posto nella graduatoria mondiale. La scoperta dell’oro in
California nel 1849 spinse migliaia di persone a dirigersi all’Ovest e a
popolare le coste del Pacifico. Fu questo il contesto in cui nacque il "Far
West" di carattere contadino, ma ben presto personificata da allevatori di
bestiame, artigiani, commercianti, banchieri, costruttori di ferrovie, giunti
in massa al richiamo delle grandi potenzialità affaristiche offerte dall’Ovest.
A farne le spese furono le popolazioni indigene, che vennero letteralmente
sterminate!
Fort Osage
nacque nel periodo della guerra anglo-americana(1812-1815) come avamposto di difesa contro gli inglesi.
Non fu luogo militare, chiuso in se stesso, fu anche al centro di commerci e
scambi con gli indiani del luogo. Fort Osage fu
comunque abbandonato nel 1827 e solo più tardi negli anni 50, iniziò
una fase di restauro. Le opere di
ricostruzione e di recupero durarono
circa dieci anni e nel 1961 fu inaugurato al pubblico come monumento storico
nazionale. Per le sue particolari
caratteristiche storiche e per i luoghi
di interesse che ricostruiscono la vita dei nativi-indiani, si può considerare Fort Osage un luogo archeologico da visitare con calma per
apprendere le molteplici sfumature che
offre il territorio fatto di laghi, montagne e fiumi.
Quest'anno in data 17 agosto, grazie anche alla collaborazione di
Carola Smith, Edward Marcello, Miriam Binda, Gianna Pavesi, Enrico Achilli ho partecipato all'incontro di studio archeologico a Fort Osage -. Inoltre, ci tengo a sottolineare che Il
National Park Service ingloba Fort Osage
come un sito importantissimo anche per il percorso storico di Santa Fè, Lewis e quello di Clark (vedi foto).
A Fort
Osage , durante l'incontro di studio, i miei gusti hanno subito
incontrato il contatto musicale con i
ritmi indiani (American Indian Music) autentica musica cerimoniale e sociale con i canti maschili e femminili accompagnati da vari
tamburi e strumenti con sonagli. Le donne Indiane esprimono aggraziata agilità, pur
seguendo il veloce ritmo scandito dal battito del tamburo. La suggestiva
atmosfera creata dall’aleggiare dei loro variopinti scialli rievoca immagini
della natura, alberi, fiori. La circolarità rappresenta l’idea della vita come
ciclo infinito. Su ognuno dei cerchi si distinguono disegni di colore rosso che
simboleggiano le tappe fondamentali
dell’esistenza: nascita, gioventù, maturità e morte.
Carola Smith, essendo una bravissima musicista
ha fornito molte altre indicazioni che meriterebbero ulteriori approfondimenti
anche per i prossimi appuntamenti artistici che si terranno ad ottobre alla
Festa della città del Missouri a Flemink Park. (38th
Annual Missouri Town 1855 Fall Festival of Arts, Crafts and Music) da tenere in
considerazione anche per gli anni sucessivi.
Simona
Strada